Non c’è gelo nel fuoco di Katz
I colori intensi con i quali Alex Katz dipinge luoghi e volti sono carichi di intensità, ad evocare la potenza emozionale dell’immagine raffigurata. Allo stesso tempo l’artista sembra raccontare la lontananza fisica tra sé e il soggetto dell’opera; la figura appare infatti distaccata, rarefatta, ma incorrutibilmente presente e senza fronzoli attorno che potrebbero affaticarne l’esclusività. Ulla in Black Hat, dipinta nel 2010, racchiude la potenza del pensiero di qualcuno presente nell’anima ma fisicamente distante.
In questi giorni di quarantena e coprifuoco siamo obbligati a stare distanti, anche se vicini con i sentimenti. I volti di chi ha avuto, ha, avrà un posto nella nostra vita sono così proiezioni del pensiero nella mente… Ma l’intensità di ciò che rappresentano è ben stratificata come un forte colore nel nostro animo. Descrivendo la capacità di tenere viva in sé l’immagine di qualcuno, nonostante pachidermiche distanze, raccontando il Grande Gatsby, Fitzgerald scrisse che non c’è fuoco né gelo tale da sfidare ciò che un uomo può accumulare nel proprio cuore; e basta che ognuno di noi chiuda gli occhi in silenzio per rendersene conto.